"Quando le porte della percezione sono spalancate,le cose appaiono come veramente sono: infinite."(William Blake)

venerdì 14 settembre 2012

Paolo Vitale, un grande!!!

Si sono da poco spenti i riflettori sulle Paralimpiadi Londra 2012 con immagini indelebili e con gli atleti italiani che hanno portato a casa un medagliere pari a quello conseguito da quelli che hanno partecipato il mese scorso alle Olimpiadi Londra 2012, con il ciclismo che ha fatto la parte del leone.

Abbiamo potuto vedere la forza di volontà e la voglia di vivere di atleti come: Alex Zanardi, Cecilia Camellini, Assunta Legnante, Martina Caironi, Oscar De Pellegrin, Roberto Bargna, Ivano Pizzi e tutti gli altri ugualmente magnifici.

Ebbene, anche nella nostra provincia c'è un grand'uomo, Paolo Vitale, di cui sto seguendo il suo cammino leggendo i post del suo Blog: http://vitalepaolo.blogspot.it/

Paolo ha partecipato all'8° Trofeo Città di Pergine (TN) che si è svolto sabato 8 settembre e questo è il suo racconto della gara:

C'è sempre una prima volta...




Era una settimana che ci pensavo…. Le pressioni di Paolo e Gianluigi per effettuare la prima gara erano sempre più insistenti. Al giovedi chiamo l’organizzazione dell’8° trofeo Città di Pergine (TN) solo di viaggio sono 150 km all’andata ed altrettanti al ritorno, il percorso cittadino prevede 5 giri da 3 km sulla carta una passeggiata per un profano come me. Non dico niente a nessuno, chiedo vagamente qualche consiglio al Grane che mi sgama subito, organizzo la trasferta con l’aiuto di mio fratello. La Mondeo é carica di bici, carrozzina, e tutto l’occorrente per correre e fare assistenza alla bike, un vero kit da corridore. Il venerdì mattina stò male torno a casa dall’ufficio e mi imbottisco di tutti i farmaci che mi possono garantire di non mancare l’appuntamento, in serata viene a trovarmi Alessandro, anche con lui faccio l’indifferente, non voglio avere pubblico e soprattutto pressioni esterne. Sabato mattina sveglia alle 9 e capisco di non essere al 100% colazione, ore 12 pranzo con pasta in bianco ed alle 13 arriva mio fratello carichiamo la macchina e partiamo. In poco più di un ora siamo a destinazione, parcheggiamo e capiamo subito che la situazione è complicata, sembra di essere ad una gran fondo ciclistica, bike in carbonio, treni di ruote, e braccia da paura, scorgo vari protagonisti del giro d’Italia di handbike. Mio fratello mi guarda e testualmente mi dice: “QUESTI TI FANNO UN CULO MAI VISTO” e conclude con “SE ARRIVI ULTIMO NON AVVICINARTI E CI VEDIAMO ALLA MACCHINA”. Maledico Lazzari e Granellini, e mi domando cosa ci faccio li. Ritiriamo pettorale (numero 58) e chip e torniamo alla macchina. Scarichiamo la bici la riassembliamo e trovo alcuni componenti della Giambenini, con i quali mi scaldo e mi raccomandano di non forzare sulle salitine che con l’aumentare dei giri saranno letali, e di fare attenzione alle curve a 90°.  
Ci mettiamo in griglia per il giro di ricognizione, sembra di essere ad una gran fondo ciclistica, non ho il cardio, ma per fortuna ho la borraccia e bevo poco alla volta ma bevo, santi consigli del mio coach. Il giro di ricognizione mi fa subito capire che il circuito è molto tecnico, tanto pavè, e tante curve e saliscendi. Parto con il 36 ed è subito bagarre. Mi passa da tutte le parti, fino a che non metto la mia ruota davanti e vado. Seguo un gruppetto con due donne che vanno come treni, in salita sto bene ed allungo, fatico ma il gruppo si sgrana in maniera che si può correre in sicurezza, verso la fine del primo giro su una curva piego ma la strada disconnessa mi fa cappottare di lato, subito i volontari mi chiedono se sto bene, ho sentito grattare la bici e questo è il dolore più grande, ma per fortuna qualche piccolo graffio con il corpo ho attutito la botta, mi raddrizzano in un attimo e riparto, mi passa qualcuno, ma non so quanti siano, mi doppiano verso il terzo giro, ma doppio anch’io qualcuno. Alla fine ci fermano dopo 4 giri, dato che una volta che il primo completa il percorso totale, tutti gli altri si fermano quando hanno terminato il giro corrente. Devo ammettere che all’ultimo round le salitelle sembravano Stelvi. Passo il traguardo in 19 esima posizione assoluta su 44 iscritti e 40 partenti. Per essere la prima volta non è poi andata malissimo. Scambio due parole con altri partecipanti, il clima e disteso, si conoscono tutti. All’arrivo la croce rossa mi medica, ma io non sentendo il dolore ed essendo abituato alle cadute in bici non mi preoccupo assolutamente. L’organizzazione è impeccabile, il percorso fantastico,  torno in macchina a cambiarmi ed ad assistere alla premiazione, invidio quelli chiamati sotto il tendone, forse un giorno toccherà anche a me penso, ma ad un certo punto quel sogno diventa realtà, chiamano il mio nome per essere premiato come settimo posto di categoria. Sono al settimo cielo (scusate il gioco di parole ma ci stà) ed un po’ mi emoziono, con 2000 km sono riuscito a portare a casa la pelle anche se un po’ grattata, oltre che ad un pacco gara degno di una spesa al supermercato.


E’ stato fantastico, con un allenamento mirato, ed una guida attenta della bici, l’adrenalina non manca ed il divertimento è assicurato…    

PS Il Garmin senza sensore di velocità in mezzo alle case conta la metà dei km, alla fine i 12 km percorsi sono stati coperti in poco più di 27 minuti

PS2 Quando mia moglie a visto i grattoni sulla gamba gli si sono lisciati i capelli... quanta pasienza Santa Donna  

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