"Quando le porte della percezione sono spalancate,le cose appaiono come veramente sono: infinite."(William Blake)

lunedì 6 giugno 2016

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Per il lungo fine settimana appena concluso, i programmi sono stati rivisti per la tipica situazione meteo primaverile: VARIABILE A BUSO!

La nostra intenzione era di salire al Lago di Ledro per rilassarci almeno un paio di giorni, staccando la spina dalla routine quotidiana. Mercoledì scorso, abbiamo rinunciato definitivamente a questo programma cercando di sostituirlo nel miglior modo possibile.


Primo passo, l’acquisto dei biglietti – promozione last minute dovuta molto probabilmente per l’imprevedibilità meteo di questi giorni - per il concerto del 2 giugno di Rufus Wainwright al Teatro Romano. Claudia non conosceva questo cantautore canadese, ma è rimasta colpita dalla sua splendida voce. Per me è stata una conferma e sono stato ben felice di averlo visto e sentito. Ringrazio per la compagnia anche Ilaria e Athos, che hanno aderito anche loro alla promozione.


Al mattino del 2 giugno, ci siamo trovati in ben 17 amici al secondo ritrovo a Quinzano ed abbiamo fatto una di quelle uscite di qualità sempre assicurate dalla Triade Cerpe/Diego/Fabri con anche la prova di una bella variante già predisposta per la prossima Granfondo d’Autunno: il “Telepass”. Prossimamente la riproporrò in una delle mie consuete uscite del fine settimana. Teatro del percorso è stata la zona della Valpolicella a ridosso della città e non ci siamo fatti mancare nulla: salite tecniche e dure da fermarsi a raccogliere i polmoni, discese slimegose e single track sempre esaltanti. A Montecchio, io, Frency, Marco e Nicola, abbiamo salutato il resto del gruppo, che sarebbe rientrato sempre dal versante della Valpolicella, e siamo andati direttamente all’Olmo per il doveroso aperitivo, ovviamente sbogolandoci su qualche sterrato.


Venerdì mattina altro ritrovo, però a Montorio con Athos, Christian C’è e Giorgio Brasacuerta. Questa volta il giro è stato un mio classico nella Valpantena e devo dire che, nonostante i violenti acquazzoni, il terreno scelto era veramente drenante e ci siamo sporcati pochissimo. Per arrivare alla Pesa di Romagnano ho portato i compagni su “mangia e bevi” tosti con salite e discese velenose. Dopo aver scrutato il cielo sempre pronto a scaricare tutta la sua rabbia, abbiamo optato per fissare il giro di boa a Lumiago e siamo rientrati, sempre all’Olmo, scendendo dal Vajo Paradiso. Il buon senso ci ha consigliato di evitare le Saponette. La saggezza  impera…a volte ;-)   Giornata chiusa con una piacevole cena insieme a Daniela, Pippi e nostro figlio.
 

Sabato: con sommo dispiacere non mi sono unito alla gita ciclistica del “Pedala con Bruno”, innanzitutto, perché non me la sentivo di pedalare oltre 100 km.su bitume con la Nerona (n.b.: ho saputo che il ritmo è stato poco “cerebrale” e con rasoiate degne di un serial killer…paura!!!)  e poi ho dormito qualche ora in più del solito. La mia idea originale era quella di scendere da Ledro ed unirmi al gruppo a Arco per pedalare la salita che porta alla lapide di Bruno. So che si era formato un bel gruppo e di questo ne sono veramente felice. Per Bruno, questo e altro!

Domenica mattina, altra uscita di qualità in Contea Alta insieme a Dimi, Marco, Cristian e Mike. Da Marzana siamo saliti a Cerro per la dorsale classica: Sezano, Gualiva, Pesa di Romagnano, Erbin, Santa Viola. Un veloce saluto a Burba, incrociato a Santa Viola, una pausa caffè a Cerro e poi single track goduriosi fino a Corrubio per scendere la sempre spettacolare Pernisa. Alle 11.15 eravamo già seduti all’Olmo, dove si è unito per quattro ciacole anche l’Orlando.  Visto che eravamo in netto anticipo come orario, abbiamo deciso di salire a Maroni, passando dalla Speranza e poi siamo scesi in scioltezza dal Piccolo Stelvio, evento più che raro. 

E’ stato un piacevole fine settimana, tanto da poter affermare che: “Sto Bene!”

#forzaAlberto

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