Per il lungo fine settimana
appena concluso, i programmi sono stati rivisti per la tipica situazione meteo
primaverile: VARIABILE A BUSO!
La nostra intenzione era di
salire al Lago di Ledro per rilassarci almeno un paio di giorni, staccando la
spina dalla routine quotidiana. Mercoledì scorso, abbiamo rinunciato
definitivamente a questo programma cercando di sostituirlo nel miglior modo
possibile.
Primo passo, l’acquisto dei
biglietti – promozione last minute dovuta molto probabilmente per l’imprevedibilità
meteo di questi giorni - per il concerto del 2 giugno di Rufus Wainwright al
Teatro Romano. Claudia non conosceva questo cantautore canadese, ma è rimasta
colpita dalla sua splendida voce. Per me è stata una conferma e sono stato ben
felice di averlo visto e sentito. Ringrazio per la compagnia anche Ilaria e
Athos, che hanno aderito anche loro alla promozione.
Al mattino del 2 giugno, ci siamo trovati in
ben 17 amici al secondo ritrovo a Quinzano ed abbiamo fatto una di quelle uscite
di qualità sempre assicurate dalla Triade Cerpe/Diego/Fabri con anche la prova
di una bella variante già predisposta per la prossima Granfondo d’Autunno: il “Telepass”.
Prossimamente la riproporrò in una delle mie consuete uscite del fine
settimana. Teatro del percorso è stata la zona della Valpolicella a ridosso
della città e non ci siamo fatti mancare nulla: salite tecniche e dure da
fermarsi a raccogliere i polmoni, discese slimegose e single track sempre esaltanti.
A Montecchio, io, Frency, Marco e Nicola, abbiamo salutato il resto del gruppo,
che sarebbe rientrato sempre dal versante della Valpolicella, e siamo andati
direttamente all’Olmo per il doveroso aperitivo, ovviamente sbogolandoci su
qualche sterrato.
Venerdì mattina altro ritrovo,
però a Montorio con Athos, Christian C’è e Giorgio Brasacuerta. Questa volta il
giro è stato un mio classico nella Valpantena e devo dire che, nonostante i
violenti acquazzoni, il terreno scelto era veramente drenante e ci siamo
sporcati pochissimo. Per arrivare alla Pesa di Romagnano ho portato i compagni
su “mangia e bevi” tosti con salite e discese velenose. Dopo aver scrutato il
cielo sempre pronto a scaricare tutta la sua rabbia, abbiamo optato per fissare
il giro di boa a Lumiago e siamo rientrati, sempre all’Olmo, scendendo dal Vajo
Paradiso. Il buon senso ci ha consigliato di evitare le Saponette. La saggezza impera…a volte ;-) Giornata chiusa con una piacevole cena
insieme a Daniela, Pippi e nostro figlio.
Sabato: con sommo dispiacere non
mi sono unito alla gita ciclistica del “Pedala con Bruno”, innanzitutto, perché
non me la sentivo di pedalare oltre 100 km.su bitume con la Nerona (n.b.: ho
saputo che il ritmo è stato poco “cerebrale” e con rasoiate degne di un serial
killer…paura!!!) e poi ho dormito
qualche ora in più del solito. La mia idea originale era quella di scendere da
Ledro ed unirmi al gruppo a Arco per pedalare la salita che porta alla lapide
di Bruno. So che si era formato un bel gruppo e di questo ne sono veramente
felice. Per Bruno, questo e altro!
Domenica mattina, altra uscita di
qualità in Contea Alta insieme a Dimi, Marco, Cristian e Mike. Da Marzana
siamo saliti a Cerro per la dorsale classica: Sezano, Gualiva, Pesa di
Romagnano, Erbin, Santa Viola. Un veloce saluto a Burba, incrociato a Santa
Viola, una pausa caffè a Cerro e poi single track goduriosi fino a Corrubio per
scendere la sempre spettacolare Pernisa. Alle 11.15 eravamo già seduti all’Olmo,
dove si è unito per quattro ciacole anche l’Orlando. Visto che eravamo in netto anticipo come
orario, abbiamo deciso di salire a Maroni, passando dalla Speranza e poi siamo
scesi in scioltezza dal Piccolo Stelvio, evento più che raro.
E’ stato un piacevole fine
settimana, tanto da poter affermare che: “Sto Bene!”
#forzaAlberto
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