"Quando le porte della percezione sono spalancate,le cose appaiono come veramente sono: infinite."(William Blake)

lunedì 30 maggio 2016

24h Finale Ligure: una centrifuga di emozioni.



Venerdì/Sabato/Domenica. 3 giorni distinti tra loro, ma che insieme hanno regalato un momento indimenticabile. Un altro ricordo da archiviare tra le più belle esperienze vissute e da raccontare nei momenti conviviali.

Venerdì: dopo una lunga attesa, era giunto il giorno di partenza per l’Altopiano delle Mànie, location spettacolare dove si svolge da sempre la 24H di Finale Ligure. Il giorno prima, il Movinghotel (per info: www.movinghotel.it), con tutte le nostre MTB, era arrivato e si sarebbe dovuto posizionare nella piazzola scelta e pagata. Tra le previsioni meteo, purtroppo confermate, per domenica e la mole imponente del camion/camper, sono sorti dei problemi con gli Organizzatori dell’evento, tanto che la mattinata è volata tra incroci di telefonate per abbassare i toni della “discussione” in corso e per far rientrare una squalifica del nostro T8. Sentirsi dire al telefono che potevamo stare a Verona perché non eravamo ammessi in gara per questa squalifica, ci aveva fatto cadere le braccia. Fortunatamente è stata trovata una soluzione e di questo ringrazio ancora Riccardo del C.O.. Il viaggio in auto di ¾ del T8 – Gy, Diego e Lusa, sarebbero partite all’alba del giorno dopo – è stato molto piacevole e rilassante. Unica nota di rilievo, anzi un consiglio: “diffidate di qualsiasi navigatore GPS”, per arrivare al distributore di metano, guasto tra l’altro, deciso da Fabri, abbiamo conosciuto i luoghi più nascosti di Tortona. Abbiamo riso fino a Albisola, dove siamo riusciti a fare il pieno di metano. 
La frequenza cardiaca, almeno la mia, saliva pari-pari alla strada che ci ha portato all’Altopiano delle Mànie. L’Area Expò, le auto, i camper, le tende, il palco ed il brulichio di tantissime persone, ci ha regalato un’atmosfera stile “Woodstock”. Dopo cena, siamo andati a vedere gli scatenati spettatori assiepati sulle tribune del mitico “Toboga Stadium”, mentre facevano il tifo ai Solitari e ai T2 in gara da mezzogiorno. UNO SPETTACOLO!!!

Sabato: Il nostro risveglio è stato salutato da un cielo terso ed un clima caldo. L’arrivo dei Top Team, che poi avrebbero vinto a mani basse, non ha intaccato l’allegria del campo e, dopo aver preparato le nostre MTB ed aver deciso il nostro ordine di partenza, siamo andati al briefing per sentire le importanti informazioni della gara. Siamo riusciti anche a provare il percorso, dopo che si erano concluse le gare dei “Solo” e dei T2”, e non sono mancate le foto scattate per immortalare quanto si apriva davanti ai nostri occhi. Ho fatto anche una foto a due compagni del Team Tsunami, pettorale XM885, che si chiamavano entrambi Maurizio e a cui avevo chiesto una chiave a brugola per sistemare un mio pedale. Eccola.

Avevo tanto sentito parlare di questo percorso e devo dire che sono rimasto basito dalla sua bellezza. Esso è un sunto perfetto della Mountain Bike con stretti e veloci single track, salite che si alternano tra sterrati ampi e tratti tecnici, discese adrenaliniche tra radici , salti e rocce, compreso il Toboga che ti riporta nell’Area Expò e zona cambio. 
Alle 15.00 in punto, il nostro Capitano, nonché atleta di punta, il Cerpe è scattato in prima fila come in una carica di “fanti senza un domani” ed è iniziata la gara. Il caldo era opprimente, ma chi era in gara non aveva neanche il tempo di bere dalla borraccia. I Team più forti lo percorrevano in un tempo tra i 32’ ai 40’, noi dai 36’ ai 56’. Dopo la prima tornata eravamo addirittura Quarti. All’imbrunire, si è alzato il vento e nuvole scure e velocissime ci hanno fatto capire che, purtroppo, le previsioni meteo sarebbero state confermate. Infatti nel corso della notte è iniziata a cadere la pioggia, prima leggera e poi sempre più intensa. Da un lato, la pioggia ci ha sollevato dal problema della polvere, ma, con l’aumentare dell’intensità ha reso insidioso qualche tratto del percorso, soprattutto il Toboga, dove si faceva fatica a stare in piedi.

Domenica: le ore passavano e, purtroppo, anche la nostra posizione in classifica: dalla quarta, all’ottava, per poi stabilizzarsi all’undicesima, comunque a ridosso di altri T8 (n.b.: adesso siamo finiti in quattordicesima posizione, ma va bene anche così.). Fintantoché non è scoppiato il vero e proprio nubifragio, eravamo tutti gasatissimi perché il terreno era perfetto e contavamo di recuperare almeno qualche posizione per rientrare nella TOP TEN. Da metà mattina sembrava di essere in una lavatrice e la pioggia battente ed il freddo davano fastidio solamente a chi era nella zona cambio ad aspettare l’arrivo del compagno. Verso le 11.20, Zambo mi ha consegnato il chip e sono partito, in sella alla mia Nerona – breve parentesi: eravamo in pochissimi a pedalare su una rigida e, a parte qualche tratto tecnico in discesa, dove sceglievo le traiettorie per scendere il più veloce possibile, mi sono trovato molto bene, perché l’ho sfruttata al meglio nelle salite - per chiudere nel più breve tempo possibile il mio ultimo giro. Fabri, a cui avevo consegnato a mia volta il chip, ha completato il suo giro, mentre gli Organizzatori hanno deciso di interrompere la gara a 3 ore e mezza dal termine per evitare il peggio. Da regolamento hanno tenuto conto, come classifica finale, quella alle ore 12.00, quindi togliendo il mio giro e quello di Fabri, vanificando il nostro tentativo. Guardando, poi, gli intermedi, siamo ancora più convinti che saremmo rientrati alla grande nei primi 10. Pazienza, ciò non toglie che ci siamo veramente goduti 3 giorni insieme, rafforzando ulteriormente un bellissimo affiatamento. Il TEAM BENETTI-TTNK l’è en Squadron!!!

Esperienza da ripetere di sicuro, magari già nel 2017 :-)

Un grazie enorme a tutti, ma veramente tutti!!!




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