"Quando le porte della percezione sono spalancate,le cose appaiono come veramente sono: infinite."(William Blake)

martedì 26 aprile 2016

La 6 ore della Valpolicella a mente fredda.

Eccomi qua a scrivere le mie impressioni personali, dopo aver curato i comunicati ufficiali della 6 Ore della Valpolicella. Oltretutto, scriverò nella doppia veste di membro di un fantastico gruppo di amici che hanno collaborato con Dario Bergamini nella gestione di questo indimenticabile evento, il Team Benetti, e di partecipante nella Categoria “Solisti”.

La gara del Team Benetti: doverosa premessa, il lavoro “sporco”, svolto in maniera impeccabile, per allestire percorso e tutti i servizi complementari alla gara, è stato svolto da 3 personaggi fantastici e che da anni sono un punto di riferimento per tutto il movimento veronese della MTB: Diego Bertani, Fabrizio Agnolin e Luca Cerpelloni. Solo per farvi un’idea della loro passione ed impegno, solo ieri sera hanno finito di ripristinare il parco della Villa Mosconi Bertani. Al loro cospetto, io mi sento un “Pollicino”, visto che non mi sono sporcato le mani e mi sono limitato a gestire le public relation. Altro doveroso ringraziamento va a Augusto Galvani che già alle 7 di sabato mattina era all’opera per sistemare i nostri gazebo e a gestire la pantagruelica mensa che è stata gradita sia da tutto il nostro Team, che da altri amici Biker. Solo per fare un esempio, è andato a svegliare un fornaio per comprare una cinquantina di panini freschi, poi spazzolati. Prima e dopo la gara ho avuto la conferma che si è creato un bellissimo gruppo di amici e che ci divertiamo moltissimo.

Ebbene, il nostro impegno e quello degli amici di Dario Bergamini è stato ampiamente apprezzato da tutti i partecipanti alla gara e dai loro accompagnatori. A dir il vero, solo una voce si è permessa di muovere una critica per la decisione, per me saggia e di cui mi assumo gran parte della responsabilità, di interrompere la gara a causa del violento nubifragio. Questo è quanto mi è stato riferito, visto che il signor Giovanni Munari, venuto solamente verso la fine della manifestazione, non l’ha detta direttamente ad uno di noi dello Staff organizzativo, ma a qualcun altro.  Pazienza…
 Video girato da Giovanni Bertani


La gara del Conte: e veniamo alle note dolenti. Sabato mi son reso conto definitivamente che la mia vena agonistica è finita. Per carità, ho ancora un buon passo, però mi manca il “ritmo gara”. Cercherò di ritrovarlo almeno in questo mese che mi separa dalla 24h di Finale Ligure, gara che ho fortemente voluto, così potrò non essere di peso ai miei 7 compagni di Team.

Sono partito troppo forte. Nonostante la mia non più tenera età, ho voluto adeguarmi al ritmo imposto dai concorrenti più forti. Infatti, nei primi due giri, sono incappato, per la foga, in altrettante cadute nel boschetto. La seconda è stata più pesante con conseguenti botte al polpaccio sinistro ed al costato e una bella abrasione sull’avambraccio sinistro. Ma quello che bruciava di più era l’orgoglio ferito. Comunque, per onorare la gara, ho tenuto duro continuando a pedalare fino al momento dell’interruzione. Il percorso era molto bello con strappi velenosi intervallati da tratti dove si poteva riprendere fiato ed un single track nel boschetto che era a dir poco esaltante con la prima parte da guidare e la seconda velocissima. Ancora adesso mi domando se fosse stato meglio utilizzare la FATina al posto della Nerona…

Alla fine, in verità, non ho rimpianti perché a me è interessato di più aver contribuito a creare questa manifestazione e la mia prestazione di gara rimane in secondo piano.

Chiudo ringraziando tutte le persone presenti alla 6 Ore della Valpolicella: Dario Bergamini ed il suo entourage, la Famiglia Bertani, il mio Team (n.b.: eravamo in troppi e non cito nessuno per timore di dimenticare qualcuno), Alfio Montagnoli, speaker e DJ eccezionale, Battista Merisio di MTB Channel, gli amici fotografi di FotoalleOtto, Paola Speri, l’amica giornalista, tutti i partecipanti ed i loro accompagnatori, i tanti amici che sono venuti per un saluto, anche Giove Pluvio che ha atteso solamente le 16.30 per aprire le sue cateratte. Infine un particolare ringraziamento lo rivolgo a 4 Ragazze che hanno contribuito, con le loro imprese, alla crescita della Mountain Bike e che ci hanno onorato della loro presenza: Paola Pezzo, Giovanna Bonazzi, Camilla Bertossi e Cariza Munoz.
Per le varie foto della gara conto di preparare un album Web.

Spero di non aver dimenticato nessuno.

Ciao a tutti e arrivederci al prossimo anno!

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