"Quando le porte della percezione sono spalancate,le cose appaiono come veramente sono: infinite."(William Blake)

giovedì 20 novembre 2014

Io ballo con i lupi!!!

Torno per l'ultima volta in argomento, pubblicando questo bel commento pubblicato sotto l'ennesimo articolo di quel quotidiano locale, in quanto ben sintetizza il mio pensiero espresso più volte nelle varie discussioni che ho avuto con conoscenti ed amici:
"Salve a tutti. Vi voglio solo scrivere una sequenza di informazioni vere, sicure, oggettive, circostanziate e serie, tanto per fare un po' di chiarezza, una volta tanto, in una società disinformata, deformata, ignorante, superficiale o bugiarda e, a seguire, una mia modesta riflessione sul tema “Orso e lupo: sì/no perché..”: 1) L'orso baldense ed il lupo lessinico NON sono stati introdotti: si tratta di infiltrazioni del tutto naturali nel corso dei decenni, rispettivamente da parte della specie esistente nel comprensorio del Parco Adamello-Brenta e di quella appenninica. 2) Abbatterli è reato (penale, punibile con la reclusione, non amministrativo), poiché specie protette e chiunque aizzi gli animi in tal senso commette apologia di reato (leggi il primo illustre cittadino di Verona); qualche amministratore locale i giorni scorsi ha affermato che "la Lessinia è da sempre vocata all'allevamento, da quando si è liberata di questo temibile antagonista (il lupo,ndr). O lo si sposta o parleranno le doppiette..” Una contraddizione nei termini: la Lessinia, secoli fa, era un territorio boscoso paragonabile alla foresta del Cansiglio dove lupi ed orsi si contavano a centinaia; l’uomo e l’allevamento sono venuti dopo, facendo su questo splendido altopiano tabula rasa di alberi e di grossi predatori. Evidentemente a qualcuno piace risalire cronologicamente sin dove e quando gli fa comodo per sostenere le proprie tesi alquanto parziali 3) E’ un altro dato di fatto che il bestiame in Lessinia come sul Baldo venga lasciato libero di girovagare errabondo ovunque e comunque (quasi 365 giorni all’anno..), tanto che si ha l’impressione che ai mandriani la cosa non interessi più di tanto (assurdità, certo); mucche, cavalli, puledri, vitelli, manze, asini, capre e pecore devono essere evidentemente più controllati perché non si dovrebbero trovare (soprattutto le mucche) lungo strade provinciali (quando non in mezzo alla carreggiata) così come su costoni impervi a chilometri di distanza dalle casare quasi fossero dei camosci “4x4”.. (scusate la battuta..). La Lessinia ed il Baldo sono patrimonio di tutti, non di una categoria esclusiva; non possono essere in tutto e per tutto la casa ed il cortile di casa solo di chi, comunque, ci abita ed ha il diritto sacrosanto di lavorarci ma, con professionalità, competenza, cura, scrupolo e, lasciatemi dire, umanità nel rispetto di sé, delle proprie cose e degli altri. Veniamo alla “sintesi “ conclusiva: il lupo e l’orso sono tornati con le proprie zampe e nessuno dovrebbe azzardarsi a toccarli. Spostarli? I lupi lo faranno spontaneamente perché è nel loro codice genetico (studiate..), l’orso, se procurerà guai, si potrà spostare come si è fatto per altri esemplari, non escludo lo stesso provvedimento anche per il lupo. Non pensiate che non mi metta nei panni di chi abita e lavora in queste zone, anch’io non mi sentirei tranquillo, soprattutto di sera o di notte, di primo mattino.. Ho letto tutti gli articoli sul tema ed ho interpellato parecchie persone esperte in materia. Anch’io temerei per le mie bestie, ma soprattutto per i miei familiari e per me, anche se gli episodi di aggressione all’uomo sono circoscritti a pochi casi e da inserire in tempi e contesti remoti e particolari: elevato numero di esemplari assedianti giovani, sconsiderate vittime appiedate nella neve e nella furia degli elementi in luoghi isolati durante la stagione invernale nel diciassettesimo, diciottesimo e diciannovesimo secolo. Occorre aiutare gli operatori del settore zootecnico con: a) uomini e mezzi (che attualmente non ci sono) nella fornitura da parte di personale qualificato di scorte alimentari addizionali da posizionare in punti strategici del Parco Regionale della Lessinia; b)incentivi nella recinzione e protezione di spazi e nella dotazione di cani pastore addestrati (come in Abruzzo) così come di ulteriori “mezzi dissuasivi” tecnologici ed animali (non certo risibili, come qualcuno potrebbe arguire): ad esempio l’utilizzo di armi di libera vendita con munizionamento a salve, la presenza di un toro nelle vicinanze di una mandria (si è dimostrato un valido deterrente in caso di attacco di carnivori, leggete i libri di Mauro Corona e la cronaca locale degli anni scorsi); non ci può essere solo il risarcimento assicurativo, conveniamo? Lo so, ci vogliono soldi e risorse, in questi tempi di crisi delle autentiche chimere, eppure tutto ciò potrebbe rivelarsi e tradursi in una ricchezza, comportando una serie di nuove opportunità economiche e lavorative. Serve tempo e cultura, cari signori, ma dubito al momento, sentendo come la maggioranza si esprime, che li possediamo o che vogliamo impossessarcene per arrivare ad una coabitazione un po’ problematica, sì, ma non impossibile tra uomo e carnivori selvatici, nella tutela “in primis” dell’essere umano e, “in secundis” di specie irrinunciabili da conservare e, certo, da monitorare costantemente anche se personalmente ritengo che, pur se l’istinto animale primordiale in essi non sia cambiato, d’altra parte le condizioni di vita, il progresso e le variabili del mondo d’oggi siano un argine artificiale, un freno inibitore, una pressione psicologica tali che questi animali, nel corso dei secoli, possano essersi in qualche modo “geneticamente modificati” ed aver accresciuto in loro quel timore reverenziale che da sempre hanno innato verso l’uomo."

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