"Quando le porte della percezione sono spalancate,le cose appaiono come veramente sono: infinite."(William Blake)

domenica 9 novembre 2014

Certi giorni...

...ti svegli convinto di aver un programma pedalatorio ben delineato, ma poi, complice un cielo carico di lacrime da versare su questa valle, salta tutto e tu vai nel pallone completamente.

Questa mattina la sveglia ha suonato molto presto, alle 6.15, e mi sono alzato mentre mio figlio si infilava nel letto dopo una sera/notte passata con gli amici...

Sbircio dalle tapparelle e le gocce rimbalzano sulle miriadi di pozzanghere sparse nella corte. Alzo gli occhi e ci sono strati diversi di nuvole che coprono il cielo. Uno più minaccioso dell'altro.

Inizia il tamtam whatasppiano: l'Orlando volta el galon; Frency insiste per farsi almeno un caffè all'Olmo alle 8.00; Franceschino conferma il ritrovo Chesiniano alle 8.30 al Bar Flora davanti al negozio in città; Alex e Enzo dei Sunday Bike rinunciano anche loro al Memorial Luca Avesani e lanciano un ritrovo alle 9.00 alla Diga del Ceo;Anche Michele Gnesato e suo figlio rinunciano al Memorial;  l'inossidabile e mitico Bruno Benini scrive di essere già sulla ciclabile di San Vito per andare al ritrovo di Bussolengo; io...crollo sfinito sul divano con il pollice rovente e cerco di decidere con chi andare.

Mentre sono a passeggio con Dylan e Milo, continua a piovigginare e sinceramente non mi andava di inzupparmi sul bitume ed ormai era troppo tardi per andare a Bussolengo, dove si trova Bruno e mi scrive che sono in quattro gatti. Lui l'unico in MTB.

Sono le 8.00 abbondanti quando scrivo a Frency e gli altri che sono un po' lungo e quindi è meglio che non mi aspettino. 

Rimane aperta l'unica chat, quella del Sunday Bike, e quindi confermo che andrò alla Diga del Ceo proponendo di andare a farci una Masua, salita sempre bella drenante. Parto e mi sparo una Castellana a tutta e poi scendo in città percorrendo un single track del XC Re Teodorico di qualche anno fa. Arrivo all'altezza del PS sul lungadige e si abbatte una bombetta d'acqua, praticamente un muro, che mi fa desistere e scrivo agli amici che rientro in Contea, via Avesa e Colle Arzan.

Mentre salgo da Avesa si attenua la pioggia e questo mi tira su di morale e decido di scendere dalla Via Crucis dei Porcellini, nonostante i sassi siano pure saponette. Mentre scendo a Quinto si aprono dei piccoli squarci di sereno in cielo e allora via verso il Piccolo Stelvio, percorso in scioltezza. L'umidità si può tagliare con un coltello e quindi mi tolgo il giubbino antivento e i manicotti :-O

Visto che ho voglia di soffrire vado a farmi la Corda Bassa, anche se ero ben consapevole che un paio di tratti li avrei potuti fare a piedi a causa dello "slimego". Sto sudando neanche fossi in piena estate, ma, nonostante il rischio di raffreddarmi, mi fermo anche a scattare qualche foto perché il contrasto tra il cielo e la terra è qualcosa di indescrivibile.

Ormai ho deciso di salire fino a Cerro e lo faccio prendendola larga sulla destra guardando all'insù: Camponi, ex Area Faunistica, ex campetto di motocross sotto Prà dell'Acqua, Pineta  inferiore del Monte Santa Viola, Contrada Lavello. 

Dopo l'ex Area faunistica, mi sono emozionato nell'ammirare una poiana che si è alzata in volo proprio davanti a me....FANTASTICO!!!

A Cerro mi rivesto e scendo deciso verso Rosaro, passando da casa di Franceschino, poi la Cana e qui mi parte l'embolo. Sporco, son sporco, tratti di "slimego" ne ho fatti, pertanto, per rientrare a Grezzana, ho scelto il bel single track della Marinara. A parte i primi metri, veramente, ostici per il bagnato, il resto è andato via sciolto...sempre più contento di aver acquistato il reggisella telescopico.

Arrivato a casa soddisfatto, nonostante l'uscita solitaria. Lavata e lucidata la FMJ, pronta per le prossime bellissime uscite...sto bene :-)
P.S.: nel pomeriggio sono venuto a sapere che tanti ciclisti hanno risposto "presente" al Memorial Luca Avesani e di questo sono contento.


Nessun commento:

Posta un commento