SAN MARTINO B.A.
Debutta Martina con «Mondo sommerso»
Appuntamento domani alle 21 alla biblioteca «Don Milani» in piazza del Popolo a San Martino Buon Albergo con la rassegna «Opera prima-debutti letterari in biblioteca»: l´ospite sarà la veronese Martina Savoia.
Il suo libro «Il mondo sommerso», edito da QuiEdit, 138 pagine, 12,50 euro, affronta con uno stile inusuale il tema della malattia psichiatrica. I pazienti vengono presentati nella loro quotidianità, senza pregiudizi né inutili retoriche. È un racconto autobiografico, in cui Martina Savoia, trovatasi suo malgrado catapultata in questo spazio parallelo dove le regole che reggono la nostra società sembrano non contare più nulla, descrive in modo semplice e diretto la sua esperienza drammatica, ma non per questo priva di speranza.
Il «mondo sommerso», come viene soprannominato il reparto in cui l´autrice è stata ricoverata, è vissuto da personaggi stravaganti e particolari, che la gente del mondo esterno non tarderebbe a ignorare e liquidare come folli. Al contrario Martina, invece, parla con affetto e comprensione, alternando i ricordi di momenti tragici e pensieri profondi ad altri certamente più divertenti ed esilaranti. Il racconto, scritto quasi per immagini, è alternato da toccanti poesie brevi, che l´autrice ha composto nelle lunghe notti insonni. In attesa dell´agognata dimissione, della «riemersione», come da lei stessa descritta, a una nuova e forse più serena esistenza. L.S.
Il suo libro «Il mondo sommerso», edito da QuiEdit, 138 pagine, 12,50 euro, affronta con uno stile inusuale il tema della malattia psichiatrica. I pazienti vengono presentati nella loro quotidianità, senza pregiudizi né inutili retoriche. È un racconto autobiografico, in cui Martina Savoia, trovatasi suo malgrado catapultata in questo spazio parallelo dove le regole che reggono la nostra società sembrano non contare più nulla, descrive in modo semplice e diretto la sua esperienza drammatica, ma non per questo priva di speranza.
Il «mondo sommerso», come viene soprannominato il reparto in cui l´autrice è stata ricoverata, è vissuto da personaggi stravaganti e particolari, che la gente del mondo esterno non tarderebbe a ignorare e liquidare come folli. Al contrario Martina, invece, parla con affetto e comprensione, alternando i ricordi di momenti tragici e pensieri profondi ad altri certamente più divertenti ed esilaranti. Il racconto, scritto quasi per immagini, è alternato da toccanti poesie brevi, che l´autrice ha composto nelle lunghe notti insonni. In attesa dell´agognata dimissione, della «riemersione», come da lei stessa descritta, a una nuova e forse più serena esistenza. L.S.
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