"Quando le porte della percezione sono spalancate,le cose appaiono come veramente sono: infinite."(William Blake)

domenica 28 aprile 2013

Il mio bicchiere mezzo pieno...di Durello ;-)

Dopo un sabato flagellato da una pioggia biblica, la mia voglia di debuttare in una prova del Lessinia Tour era praticamente sotto i tacchi. La notte non ha portato consiglio, anche perché mi ero impegnato ad essere presente con il furgone del nostro Team ed ormai avevo già due passeggeri che non potevo scaricare con un download qualsiasi.

Al suono della sveglia ho guardato fuori e c'era un cielo sereno, quindi non potevo neanche tirar fuori la scusa che stava diluviando per non entrare in griglia ;-)

Sono andato a caricare Franceschino e l'Orlando con le rispettive borse e MTB, poi passaggio all'Olmo, dove c'erano Fix j e Mike, pronti anche loro per la pugna nel Durello limaccioso, e quindi siamo andati per un buon caffè alla Pasticceria Rossini di Quinto.
L'essere insieme a questi amici, mi ha dato la spinta per provarci, sperando che il fango evitasse di insinuarsi tra gli occhiali, visto che anche oggi avevo applicato le lenti a contatto.

A S.Giovanni Ilarione il cielo era coperto e minaccioso...ottimo, la giusta carica per il sottoscritto. Mi sono messo in fila per il numero ed il pacco gara, insieme a tante facce note, e quando ho sentito che si poteva scegliere tra il percorso lungo o quello corto, o per la sindrome del coniglio o per la saggezza del grillo parlante, ho optato per quest'ultimo.

Finiti i preparativi e chiuso il furgone, sono andato verso le griglie. Mentre passavo i vari cancelli d'ingresso del percorso lungo, è affiorato un nodo in gola. Entrato nell'ultima griglia, quella del percorso corto, il nodo si è trasformato in un cappio, che si è stretto ancora di più quando ho visto partire i ragazzi del percorso lungo.

Non mi era mai capitato di partire dall'ultima griglia e devo dire che è stata la prima ed ultima volta. Ciononostante, allo sparo del trombino, sono partito forte per non perdere le (poche) ruote veloci presenti nel nostro parterre. Mi son messo anche a tirare il gruppetto nella prima salita, tanto che, dopo pochissimi km., abbiamo iniziato a superare la coda dei biker del percorso lungo.

Mi è spiaciuto solamente che, nel primo trattato sterrato fangoso, ho perso il contatto con qualcuno del mio gruppetto a causa di tanti biker che stavano salendo a piedi.

In salita mi sentivo veramente bene e solo un paio di volte sono sceso dalla sella per l'impraticabilità del terreno e per qualche tappo, ma ci poteva stare.

Le discese erano veramente al limite, ma la mia FMJ  non mi ha mai tradito e le ho affrontate tutte in sicurezza e senza mai perdere aderenza. Nonostante gli schizzi sul fango sul viso, non ho desistito e ho continuato la gara.

Ad un certo punto mi è venuto il dubbio di non aver visto il bivio per il percorso corto, perché mi sembrava sempre di macinare km. ed ero troppo impegnato a guidare la mia MTB in un terreno veramente al limite per chiedere conferma a qualche volontario agli incroci.

Non faccio neanche un cenno sul mio risultato agonistico di oggi, perché è stato un complemento ad una giornata che, insieme alla Gara degli Alpini, mi è servita per farmi riassaporare il profumo delle competizioni e le ciacole del dopo gara con tanti amici con la mia stessa passione.

Un grazie a tutti ed in particolar modo a Davide (Arduini), ottimo compagno al chiosco del Durello D.O.C.!!!

Se vedemo alla Divinus, ovviamente, sotto il sole ;-)

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